PIGNORAMENTO REDDITO DI CITTADINANZA
fonte: estratto da la legge per tutti.
HAI un moroso nel condominio, non ti ha pagato delle fatture, ha contratto debiti e non ha saldato, insomma devi recuperare un credito. Bene viene in soccorso il reddito di cittadinanza.
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al 2019 parte il reddito di cittadinanza. La misura varata dal Governo Conte garantisce, a chi possiede un Isee inferiore a 9.360 euro, un assegno di 780 euro per 18 mesi (rinnovabili per altri 18). Tutto ciò solo a condizione che l’intera famiglia firmi un patto per il lavoro e si mobiliti nel cercare un’occupazione nel raggio di 100 chilometri (limite che cade al secondo rinnovo). Il rifiuto di una sola offerta di lavoro, pervenuta per il tramite di un centro per l’impiego, farà cadere il beneficio. E’ pignorabile la Naspi, ossia l’assegno di disoccupazione in quanto sostituto del reddito, così come lo è la cassa integrazione.
In questo il Rdc è completamente diverso dal Rei che era nato, invece, proprio come sostegno per i poveri e che, in quanto tale, non poteva dirsi pignorabile. E del resto il confronto tra gli importi delle due misure (nettamente sproporzionato a favore del reddito di cittadinanza) lo dimostra ancor di più.
Risultato: ci potrà ben essere qualche tribunale che ritenga di consentire il pignoramento del reddito di cittadinanza – o meglio, degli importi accreditati sulla card – nei limiti in cui questi non siano necessari alla stretta sopravvivenza del beneficiario. Questo significa che la banca che vanta i crediti per le rate del mutuo, il condominio che non è riuscito a riscuotere gli oneri dei mesi precedenti, il padrone di casa che ancora non ha ottenuto il pagamento dell’affitto potrebbero decidere di pignorare il reddito di cittadinanza.
Diverso è invece lo scopo della pensione di cittadinanza che, essendo indirizzata proprio a chi non può più lavorare, ha solo lo scopo di contrastare la povertà. Essa dunque difficilmente sarà pignorabile.
Quali sono i crediti impignorabili? L’articolo 545 del Codice di Procedura Civile
Nel nostro ordinamento vi sono delle somme che non possono mai essere pignorate o che possono esserlo solo in parte. La disciplina sui crediti impignorabili è contenuta nell’articolo 545 del Codice di Procedura Civile. In particolare, non possono essere pignorati:
- i crediti alimentari;
- i crediti che hanno per oggetto sussidi di grazia o di sostentamento a persona incluse nell’elenco dei poveri;
- i sussidi per maternità, malattie, funerali da parte di casse di assicurazione, enti di assistenza o istituti di beneficenza.
Invece le somme dovute da privati a titolo di stipendio, salario o altre indennità di lavoro o impiego (compreso il licenziamento) possono essere pignorate nellamisura di ⅕ per i tributi dovuti allo Stato, alle province e ai comuni.